Arrivo a Zadar (Zara in italiano, la Dresda italiana), un po’ trafelato, stanco e accaldato. Il sole è alto e il cielo è terso. Parcheggio vicino al porto e mi incammino verso il centro storico.
E’ subito chiaro che la città ha avuto una lunga dominazione veneziana, i simboli sono dappertutto anche se una volta terminata la seconda guerra mondiale hanno cercato di cancellarli a colpi di mazza. Camminando tra palazzi antichi ed altri più moderni, forse anche troppo, arrivo alla piazza della Cattedrale. Sant’Anastasia risale al IX secolo, in stile romanico è considerata tra le più belle Chiese della Dalmazia ed è sede Arcivescovile.
Ci giro intorno e dopo qualche passo mi si presenta davanti la Chiesa di San Donato. Splendido esempio di architettura bizantina del IX secolo. La Chiesa è stata costruita direttamente sull’antico selciato romano del Foro. La pianta è circolare sul modello della Chiesa di San Vitale a Ravenna. All’interno così come all’esterno è possibile notare numerosi componenti ricavati dalle antiche costruzioni romane presenti.
Difronte alla Chiesa di San Donato si trova la Chiesa di Santa Maria risalente, con il Convento Benedettino che l’affianca, al 1066. Fu rifatta nel XV secolo nelle forme del rinascimento veneziano. Tra le due Chiese rimangono i resti del Foro romano.
Ci sarebbero molte altre cose da vedere e da conoscere di una città così importante per la storia italiana dimenticata, ma il tempo è poco e mi prometto di ritornarci per approfondire e vedere con più calma. La Chiesa di San Simeone del XII secolo dove dovrebbero essere conservate le spoglie del Santo. La Chiesa di San Grisogono, protettore di Zara, costruita nel VI secolo sui resti di un antico mercato romano contente i resti del Santo che furono traslati da Aquileia. I resti delle fortificazioni romane e veneziane tra cui la Porta Terraferma e la Porta Marina. I resti dell’Anfiteatro romano e della Fortezza Esterna. L’Organo Marino.