Arrivo alla città di Hvar (Lesina in italiano) seguendo la strada di recente costruzione che la congiunge a Stari Grad, salendo su una collina da cui subito appare la fortezza che domina la città. Hvar sorge in un ampia baia quasi all’estremo ovest dell’isola sulla costa sud protetta dalle isole Pakleni o San Clemente in italiano che conservano una natura pressoché incontaminata. E’ una città dalle due facce: una quella antica fatta di vicoli stretti e scalinati che salgono fino alla fortezza a volte attraversandone le mura e di siti da visitare; l’altra quella moderna fatta di vita notturna, di locali alla moda, di gossip, di yacht imponenti che la fanno paragonare a Ibiza o a Saint Tropez.
Scendo dalla collina, parcheggio l’auto e dopo qualche passo sono nella storia della piazza della Cattedrale di Santo Stefano. E’ accecante questa piazza così com’è lastricata con la pietra bianca dell’isola di Brac (con la quale si dice sia stata costruita la Casa Bianca) lucidata dal passaggio di innumerevoli persone. Con il sole a picco ci si abbronza più in fretta che in spiaggia. Ai lati palazzi di epoca veneziana e in fondo l’arsenale e teatro e il porto: un set straordinario per un film.
Mi inoltro tra i vicoli della città vecchia salendo su per le scalinate. Sembra di essere in un’altra epoca dove tutto è rimasto come allora. Incontro locali e ristoranti alla moda alcuni abbordabili e familiari altri decisamente snob ed esclusivi. I piatti forti sono perlopiù a base di pesce, ma va anche forte la cucina locale a base di maiale, capra o pecora con gli immancabili cavoli o con formaggi e salumi prodotti sull’isola il tutto innaffiato con il vino locale bianco o rosso che ultimamente sta ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali. Non mancano comunque ristoranti etnici o di di tendenza. Numerosi negozi vendono abbigliamento, gioielli, prodotti tipici e souvenir della città e dell’isola.
Non ci si stancherebbe mai di fotografarli questi vicoli, si vorrebbe continuare fino a che la memoria della macchina fotografica è esaurita. Ad ogni svolta una nuova scoperta, un punto di vista diverso più bello di quello precedente.
E salendo si arriva alla Fortezza che qui chiamano Fortica o Spanjola ricostruita dai veneziani nel 1579 dopo un’esplosione devastante che distrusse quella originale costruita dagli spagnoli nel XIII secolo. Le sue mura costruite in più riprese giungono fino al porto a difendere quella che un tempo era un’importante sito militare veneziano.
La vista da quassù è splendida e permette di spaziare lo sguardo sulla città e sulla baia.
Ridiscendo attraverso altri vicoli da esplorare e ritorno in piazza. La piazza è la più grande della Dalmazia, ben 4.500 metri quadrati. Là in fondo la Cattedrale di Santo Stefano che fu costruita tra il XVI e il XVII secolo in stile barocco sui resti di una precedente Chiesa e di un Convento Benedettino di epoca medioevale, mentre il campanile in stile romanico risale al XVI secolo. I palazzi
intorno alla piazza, tra cui la residenza del Vescovo sono stati realizzati tra il XV e XVII secolo. La piazza si completa con l’Arsenale che fu costruito nel XIII secolo e che ora è sede di importanti mostre di arte moderna. Sopra l’Arsenale nel 1612 fu costruito il teatro, il primo in Europa.
Esplorando intorno al porto mi imbatto in quello che un tempo era il palazzo del Governatore risalente al XIII e ricostruito intorno al 1600 in stile rinascimentale e che dalla fine del 1800 è diventato l’Hotel Palace.
Sul promontorio, leggermente distaccato dalla città sorge il Convento Francescano con le suore di clausura che intrecciano pizzi e merletti di pregio. Vicino al Convento la Chiesa dedicata a Nostra Signora della Misericordia risalente al XV secolo.
I vicoli della parte più recente della città sono meno caratteristici comunque sempre intriganti. Anche qui numerosi negozi di ogni genere e ristoranti ed alcune gioiellerie artigiane che propongono monili in oro o argento impreziositi dal corallo rosso o rosa dell’Adriatico. Intorno al porto sono disposte numerose bancarelle che vendono cibo e prodotti tipici come olio o vino piuttosto che bigiotteria. Ma quello che va veramente forte è la lavanda che nasce spontanea su tutta l’isola e viene coltivata intensamente e viene proposta in qualsiasi forma, da sacchetti profumati per la biancheria fino ai liquori e agli oli o ai profumi.
Passando alla mondanità va segnalato che la città è meta di turismo dalla metà dell’800. Da qui sono passati regnanti e persone famose di tutta Europa e oggi non è difficile incontrare a passeggio alcune teste coronate di altro genere. Gente famosa come attori, scrittori, cantanti, artisti conosciutissimi e personaggi del mondo dell’industria, della
finanza e della moda. Esistono parecchi locali sulla parte sinistra della baia e anche su quella destra. Locali per giovani e meno giovani che hanno voglia di divertirsi. I catamarani da Spalato o da Ancona sbarcano ad ogni ora una moltitudine non eterogenea di turisti provenienti da ogni luogo compresi Stati Uniti, Australia e Giappone che si disperdono nei loro hotel o nei loro appartamenti in affitto o più semplicemente in qualche ostello e che alla sera riempiono la città e i locali con i loro profumi e con il loro chiacchiericcio.